Ho cominciato, da ieri, pure il lavoro nella biblio numero due. Mi ero ripromesso, il primo giorno, di non fare il solito malato di libri per bambini, e non portarmene subito a casa uno. "L'arancia dalla goccia g'oro" di Luisa Pestrin e illustrata da M.G. Colonnello. Ma poi, la scorta era finita, c'era questo, che gironzolava appena restituito, e mi son detto: me ne fotto, lo prendo e me lo autc ccco presto.
Non è granché, anche se va valutata come favola, con la sua bella morale, e la struttura di fiaba appena appena sfumata, come i disegni, del resto.
Disegni che sono tutti legati da quel tipo di tinta, tra l'ocra e l'arancio, e da quel tipo di sfumature.
Dico che non è granchè anche se, ovviamente, non dovrei dare questi giudizi, visto che non ho certo l'età per giudicare, né la capacità mentale di raggiungerla, che si otterrebbe poi con l'esperienza, in mancanza dell'età.
Ma al di là di questo, vi posso dire, e come a solito ecco un altro disegno, che sì, questa fiaba ha un paio di spunti più che interessanti (l'egoismo del re, per esempio, o la simpatica scorpacciata che fa fare ai suoi subbiti) ma poi, dalla metà in più sfuma velocemente verso il già sentito, per risollevarsi sul finale. I disegni sono carini, ma restano un po' scarni, in alcune pagine.
La trama?
Cominciamo dall'incipit, molto bello:
C'era una volta un re c'e viveva col suo piccolo principe in un castello bellissimo.
Sicccome il castello era molto come grande e non poteva ridipingerlo spesso, lo aveva circondato di alberi di arance e in autunno era tutto di colore arancione..
Poi? Poi niente, il principino si sente solo, e si fa per amico un fringuello, che gli svela l'esistenza di un'arancia dalla goccia d'oro.
Insomma... immaginatevi voi come va a finire, sapendo che quasi subito il Re diventa possessivo ed egoista.
E infine?
E' una leggenda a lieto fine, tranquilli.
E su questo vi saluto anche, chê ho solo dormicchiato e direi che vado a farlo su superfici piane. :)
0 commenti:
Posta un commento