"Gruffalò e la sua piccolina"d i Donaldson J./Scheffler A.***

Non questo, a dire il vero, ma un altro Gruffalò, che ha una copertina simile, mi tentava da giorni. Per questo quando ho visto che c'era anche un altro libro con lo stesso protagonista, anzi, sua figlia, l'ho preso subito.

E' carino, sì, ma vi dico subito che la tenerosità e dolcezza mostruosa che intravedete dai disegni, mooolto cartuneschi, che ricordano vari altri mostri non cattivi, lancia ottime premesse, che però non vengono raccolte appieno dal testo.

Perché è un libro carino e gradevole, sì, e la piccola del Gruffalò, che si mette in viaggio, di notte, all'insaputa del padre, che ronfa beato nella caverna, è un personaggio che suscita simpatia immediata.

Così come subito ti fa simpatia che questo mostro tema più di ogni cosa il terribile topo, fatto che dà l'avvio alla gita notturna della piccolina. Sarà poi pericoloso questo topo? Lo scopriremo leggendo, certo, ma il punto di partenza, l'insegnamento, resta il classico "non allontanarsi e/o disobbedire" ai genitori. Molto politically correct, insomma.

Un libro, ma non è una critica, a suo modo furbetto, nel senso che a partire dal nome del mostro, e dalla sua più totale assenza di negatività, strizza l'occhio ai buoni sentimenti e gli occhioni teneroni dei disegni completano il quadro.

La mia è ovviamente preverenza personale, ma a me piacciono i libri in cui c'è sia il bene, sia il male, e non quelli dove c'è solo bontà, seppur, come in questo caso, pregevoli.

E' tutto, per questo Gruffalò.

E trovando il nome geniale, perché è onomatopeico e simpatico al tempo stesso, vi lascio dicendovi che è ovvio, appena lo becco, mi leggerò anche l'altro libro.

Gruffalò e la sua piccolina
Testo di Julia Donaldson
Disegni di Axel Scheffler
Emme Edizioni
euri 12.90 - pp40